Tra le tante iniziative promosse, la Giornata Mondiale dell’Udito 2024 (WHD World Hearing Day) ha rappresentato un’importante occasione in cui analizzare il fenomeno dell’ipoacusia.
Giorgia Peri, Presidente della Fondazione Peri, ha evidenziato come la cura di questa condizione di salute può tradursi in un concreto beneficio economico a vantaggio della comunità e dei singoli:“L’ipoacusia se non trattata può causare forti danni a breve, medio e lungo termine – spiega Giorgia Peri presidente della Fondazione Peri – e una spesa economica non solo per le casse del sistema sanitario ma anche per il paziente, che si trova a dover vivere in una condizione che si aggrava di giorno in giorno. Tutto questo ha un forte risvolto economico che non viene percepito immediatamente se non quando i danni sono irreparabili e c’è bisogno di un’assistenza h24.”
Riuscire a trattare correttamente l’ipoacusia porta a un risparmio economico di almeno 800 milioni di euro all’anno nel Lazio. La mancanza di trattamento può causare danni ai pazienti e comporta costi notevoli per il sistema sanitario (e per i pazienti stessi).
Il rapporto internazionale “The real cost of Hearing Loss“, ha confermato che i costi diretti e indiretti dell’ipoacusia non trattata sono elevati. Inoltre, l’inquinamento acustico nelle città aggrava la situazione.
Rosaria Turchetta, docente di otorinolaringoiatria all’Università Sapienza, e responsabile dell’audiologia infantile dell’Umberto I, sottolinea l’importanza di abbattere lo stigma legato alle protesi uditive, poiché la tecnologia attuale permette di avere strumenti invisibili e controllabili tramite app, migliorando significativamente la qualità della vita.
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